S. Maria e S. Siro di Sale
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Le prime notizie riguardano la Pieve di S. Siro, ubicata fuori dalle mura del borgo di Sale, di antichissima fondazione.
La Pieve aveva una chiesa dipendente, denominata S. Maria, all’interno del Villaggio, che acquisì ben presto una rilevanza tutta particolare, non solo nell’ambito del paese ma anche in un area piu’ vasta. Il primo documento in cui compare S. Maria risale al 24 giugno 1165 quando venne stipulato un trattato di pace tra Tortona e Pavia, alla presenza dei consoli delle due città e di emissari del Comune di Milano. Si tratta di un avvenimento che permette di cogliere il prestigio di cui godeva la chiesa già nel XII secolo. Il suo ruolo viene ribadito in un successivo documento sessant’anni dopo, quando, nel luglio 1223, venne siglato, in S. Maria, un atto che concluse una lunga controversia tra il Comune di Tortona e i Conti Palatini di Langosco e Sparvara.
Questi eventi rinsaldarono sempre più il legame tra S. Maria e le famiglie del patriziato locale. Non a caso la Chiesa divenne la Chiesa del Pretorio (che sorgeva quasi di fronte ad essa) quindi con una particolare funzione pubblica. Secoli dopo, nel 1630, in questa chiesa la Comunità salese pronunciò un voto solenne a S. Anna per essersi liberata del flagello della peste: da quell’anno la ricorrenza di S. Anna divenne la festa patronale del paese. Quale assetto avesse la Chiesa nel XII e XIII secolo non è dato a sapere. L’edificio che oggi vediamo ci indica una costruzione riferibile alla fine del ‘300 inizi del ‘400; la tipologia della Chiesa è riferibile alla architettura del gotico novarese-lomellino. Internamente la Chiesa si presenta a tre navate. Le proporzioni dell’attuale edificio sono però ancora romaniche, il gotico lo ritroviamo nelle volte a crociera costolonate e soprattutto nell’assetto e decorazioni della facciata.
Sulla volta del presbiterio, nella cappella terminale sinistra e sulla parete della navata sinistra sono stati recuperati affreschi quattrocenteschi di notevole fattura che hanno attirato l’interesse degli studiosi, tali affreschi risentono fortemente dell’ influenza lombarda. Altre presenze importanti sono la cappella terminale della navata destra in stile barocco, l’altar maggior marmoreo, settecentesco, di scuola lombarda, nonché un ragguardevole patrimonio costituito da statue lignee (queste di impronta più ligure) e alcune tele. Tutti questi manufatti sono databili tra il sei e il settecento.
Va precisato che la chiesa sin dalla sua fondazione era soggetta alla Diocesi di Pavia: Questa situazione mutò dopo il periodo napoleonico, con il riordino degli assetti diocesani, quando anche S. Maria passo’ alla Diocesi tortonese. Nel XX secolo ( 1908) la facciata viene proclamata Monumento nazionale su sollecitazione della Soprintendenza torinese; con la metà degli anni trenta la Chiesa perde la propria parrocchialità e diviene Santuario della Madonna della Guardia. Durante la seconda guerra mondiale, assecondando il sentimento popolare, si decise la costruzione di un tempietto dedicato appunto alla Madonna della Guardia; da allora ogni anno ad agosto, con una solenne processione per le vie del paese, si festeggia la Madonna della Guardia.
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