Castello di Tassarolo e Zecca
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L’attuale costruzione del castello è un rifacimento del XVI secolo che conserva tuttavia parti più antiche e originarie. Dalla piazza si diparte la salita che conduce al castello Spinolino. L’imponente fabbrica sorge sul terrazzamento alluvionale più alto del crinale. È ampiamente condivisa l’attribuzione della costruzione dell’attuale castello ad Opizzino Spinola che lo fece edificare nel XIV sec. Il luogo diventò feudo imperiale con tutti i diritti e i privilegi connessi e venne trasformato in una vera fortezza a pianta quadrilatera con due torri quadrate agli angoli sud, sud est e una rotonda sullo spigolo est. Negli anni successivi la fortezza diviene base e rifugio di sbandati dediti al brigantaggio che attaccano, depredandoli, gruppi di mercanti o viandanti solitari che transitavano per le contrade danneggiando notevolmente il commercio tra Genova, Piemonte e Lombardia tant’è che il comune genovese invia un gran numero di soldati per cercare di snidare i briganti senza tuttavia riuscire nell’impresa. Nella seconda metà del secolo XVI il castello viene trasformato in residenza signorile estiva dei feudatari. Le torri vengono appianate e collegate dai piani nobili con ampi e sontuosi saloni affiancati dalle rispettive camere di servizio, mentre al piano terra e all’ultimo piano trovano sistemazione le stanze della servitù e delle attività di conduzione della casa. Gli ampi sotterranei, atti ad ospitare la popolazione in tempi di assedio, sono poi trasformati all’inizio del Novecento in moderne cantine con grandi botti. Nelle cortine del lato est viene creato un loggiato dalle forme rinascimentali, mentre nel cortile interno un profondo pozzo assicurava l’approvvigionamento idrico durante prolungati assedi o in periodi di siccità. Ancora ben conservata è l’antica neviera dove anticamente e fino agli anni venti, nel periodo invernale veniva stipata una gran quantità di neve e ghiaccio da utilizzarsi in estate. Sulla facciata, sovrastanti il portone d’ingresso, sono visibili i segni dell’antico ponte levatoio mentre, in posizioni strategiche, si possono notare le feritoie di difesa a forma di bocche di lupo.Esiste ancor oggi, come dipendenza del castello, un grande fabbricato chiamato «la zecca» dove presumibilmente venivano coniate le monete spinoline chiamate luigini. Nel 1736, Tassarolo con il Castello, entrò poi a far parte degli stati dei Savoia, pur rimanendo infeudato alla famiglia Spinola, i cui discendenti ancor oggi, mantengono il possesso del castello.