Castello di Pozzolo Formigaro

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Nel 1092 i Tortonesi per difendersi dagli attacchi del Marchesato del Bosco edificarono sulla sommità della terrazza alluvionale un Castrum, una torre fortificata e circondata da un fossato che fu per anni un valido baluardo contro le invasioni e l’espansionismo di GenovaNel 1155, dopo la distruzione di Tortona da parte del Barbarossa, anche il Castello di Pozzolo venne espugnato ma fu poi riconquistato e nel 14° secolo passò sotto i Visconti di Milano che fortificarono il Castello ed il suo borgo, iniziando le prime trasformazioni architettoniche per dare al castrum un impianto quadrangolare con un grande torrione al centro, circondato da spesse mura, fossati e torri. Nel 1426 venne edificato il Palazzotto a struttura rettangolare, munito di pozzo, cantina e stalla e nel 1450, Francesco Sforza, Duca di Milano e padrone di Pozzolo assegnò la fortezza a Giovanni Noce. In seguito il castello fu conquistato e annessso al Marchesato del Monferrato ma venne riconquistato dall’esercito Sforzesco guidato da Bartolomeo Colleoni e parzialmente ricostruito. Nel 1527 il Feudo di Pozzolo venne acquistato da Domenico Sauli, gentiluomo genovese,  consigliere degli Sforza, mecenate e benefattore nonché giurista e uomo diplomatico. Il patrizio ligure era l’oratore ufficiale del papa Clemente VII presso l’Imperatore Carlo V.
I Sauli costruirono l’area Rinascimentale del Castello, dietro al palazzo, la parte più recente di tutto il manufatto. 
Visto frontalmente dalla piazza antistante si possono osservare: la torre merlata sforzesca, in angolo a sinistra, il mastio sforzesco con torrione, a destra, uniti da porzioni più recenti da parte dei Sauli, dietro cui si trova la parte più antica viscontea, decorata con una fascia  a denti di sega tipica del trecento, visibile dal cortile (simile ai castelli di Vigevano e di Gropello Cairoli). Dal cortile si può anche osservare la parte di palazzo costruita ad angolo retto, sempre dai Sauli, inseme al cortile sopraelevato. Sul fronte si vedono i segni del fossato munito di ponte levatoio e di una pusterla, un passaggio pedonale di cui si scorgono ancora le feritoie. L’arco centrale d’ingresso era protetto da una grata di ferro e da un trabocchetto che rendevano il mastio praticamente inespugnabile. Molto interessanti sono le due sale delle cantine del castello, presenti nella parte più antica e dalla cui estremità si scendeva ad una galleria utilizzata come via di fuga, dove oggi è allestita la ricostruzione di una tomba romana rinvenuta nelle campagne pozzolesi, nei pressi della Via Emila Scauri.

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Apertura
Visite guidate la Domenica nei mesi di maggio, giugno, settembre: orario 15.00-18.30. Chiuso il 26 maggio.


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