Masso Erratico Gastaldi
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L'enorme masso misura 26 metri di lunghezza, 16 in larghezza e 14 di altezza. Il volume supera i 2.000 metri cubi. Si presenta in un corpo massiccio con tre pareti arrotondate e la quarta tagliata per metà verticalmente. La sommità, che è raggiungibile mediante una scalinata in parte scavata nel macigno, è formata da speroni di roccia e spazi piani. Al centro sorge una cappella dedicata originariamente a San Michele. In passato ha svolto funzione di avvistamento e, durante la seconda guerra mondiale, di rifugio anti-aereo.
L'origine del masso è oggi nota a tutti. Non altrettanto si poteva affermare alcuni secoli or sono. Fra le varie ipotesi, il fenomeno veniva attribuito al Diluvio del mitico Noè, oppure a catastrofiche alluvioni. Fu Bartolomeo Gastaldi, intorno al 1850, a divulgare la teoria glaciale in Italia ed ad individuare la vera natura della pietra: "tipico masso erratico di eufotide diorita". Con una solenne cerimonia il Club Alpino Italiano dedicò il masso al geologo Gastaldi il 21 dicembre 1884.